• Classificazione delle piante. — Non è il caso di dilungarci a spiegare i diversi metodi che si sono susseguiti, e da ciascun botanico adottati, per addivenire alla classificazione delle piante; a noi interessa di far conoscere, sia pure superficialmente, come è basata la nomenclatura di esse, e questa crediamo sia la parte essenziale che un giardiniere deve conoscere. Le piante possiedono caratteristiche naturali proprie, e, date somiglianze con altre, secondo queste caratteristiche furono raggruppate fra di loro in tipi, classi, ordini, famiglie, generi e specie.

 

    • Tipi delle piante. — I tipi delle piante sono due: le Fanerogame che hanno fiori più o meno appariscenti e le Crittogame che non hanno fiori come le felci ed i funghi. Le Fanerogame si dividono in Angiosperme e si distinguono per i semi contenuti neirovario; Gimnosperme che hanno i semi nudi (Conifere, Cicadee). Le Angiosperme si dividono alla loro volta in Dicotiledoni i cui semi hanno due cotiledoni, e Monocotiledoni se hanno un solo cotiledone. Classi: rispetto alla conformazione dei fiori si suddividono in diversi Ordini.

 

    • Famiglie. — La riunione dei generi dicesi Famiglia. Le Famiglie Naturali sono costituite da piante che si assomigliano nella struttura deirinfiorescenza. Esempio: la famiglia delle composte è costituita dai generi Bellis, Aster, Zinnia, ecc., tutti si assomigliano nella infiorescenza a capolini composti. Le piante che appartengono ad una stessa famiglia hanno quindi i caratteri principali riconoscibili, una conformazione pressoché simile e costante così da non potersi confondere con altre piante di famiglia diversa. Le famiglie poi sono distinte tra loro con un nome; questo nome è formato generalmente dal nome di un genere appartenente alla stessa famiglia a cui si aggiunge la desinenza acee per es. la Famiglia delle Magnoliacee è formata dal genere Magnolia; quella delle Solanacee dal genere Solanum, ecc. Altre famiglie invece ereditarono il sostantivo da qualche importante carattere delle piante stesse, come ad es. la Famiglia delle Crocifere, il cui nome deriva dalla disposizione dei quattro petali della corolla disposti a croce; quello delle Ombrellifere dalla forma a ombrella della loro infiorescenza, ecc.

 

    • Tribù. — Molte famiglie raggruppano individui che, pur avendo i caratteri generali della Famiglia, hanno tra loro alcuni caratteri diversi da quelli degli altri individui della stessa Famiglia. Sorse così la necessità di raggruppare questi individui in altrettanti gruppi detti Tribù o Sottofamiglie. Come per le Famiglie, così per le Tribù, il sostantivo che le determina è dato dal nome del genere principale della Tribù, o da qualche particolarità degli individui formanti la stessa Tribù. Al giardiniere deve interessare questa divisione in Tribù nelle diverse Famiglie, inquantochè le Tribù distinguono le piante che hanno tra loro una maggiore affinità, e pertanto è più facile fra esse l’esecuzione degli innesti e talora degli incroci.

 

    • Genere. — Ad ogni pianta sono dati due nomi, il primo dicesi nome del genere il secondo della specie, esempio: Bellis perennisi Bellis, genere; perennis, specie. Il genere rappresenta l’insieme di più specie, che pur essendo dissimili, tuttavia si ravvicinano l’uno all’altro per alcuni caratteri facilmente riscontrabili. Una riunione di generi, aventi in comune certi caratteri si dice Famiglia.

 

    • Specie. — La specie costituisce la riunione di tutti gli individui che hanno tutti i caratteri comuni e discendono a loro volta da genitori simili fra di loro per ereditarietà. Tutte le piante hanno quindi due nomi: il Generico in funzione del cognome e lo Specifico in funzione del nome; esempio: Azalea indica, Azalea è il nome del Genere cui la pianta appartiene ; indica il termine che la specifica tra le altre piante dello stesso genere.

 

    • Varietà. — Molte volte i semi raccolti su una stessa pianta riproducono soggetti che non hanno tutti i caratteri della pianta madre. Generalmente queste variazioni interessano uno o più caratteri della specie. Esempio: dai semi del Picea excelsa si sono avute piante in cui la direzione dei rami invece di essere più o meno orizzontale è pendente verso terra. È nata così una nuova varietà detta : Picea excelsa var. pendula. A volte queste varietà si riproducono esattamente per seme ed allora si dice che la varietà è fissata. Nella maggioranza dei casi non si riproducono fedelmente per seme e, per moltiplicarle si deve ricorrere ad altri mezzi. Ogni pianta ha, come si è detto, due nomi, quello generico e quello specifico, le nuove varietà che si ottengono dalle semine vanno indicate con l’aggiunta di un terzo nome posposto a quello specifico e separato da questo con la particella var. abbreviazione della parola varietà (esempio : Picea excelsa var. pendula). Riesce facile così il conoscere non solo il genere della pianta, ma da quale specie la varietà ha avuto origine.

 

    • Variazione. — Vi sono poi piante che hanno variato naturalmente nel corso della loro vegetazione qualche particolare di un loro organo; le foglie verdi diventano variegate, un fiore che normalmente fiorisce bianco diventa rosso, ecc. Queste variazioni vengono molte volte fissate dai giardinieri, cioè riprodotte nella loro particolarità, in questo caso avremo non una varietà, ma una variazione. Nella nomenclatura di queste variazioni si interporrà tra il nome specifico e quello dato alla variazione non la particella var. ma una semplice v. (variazione) come per es. : Acer Negundo v. foliis variegatis.

       

      Giardino di stile composto

       

       

      Tav. I – Giardino di stile composto: A, Villa; B, Portineria e autorimessa; C, Statua; D, Piazzale per giuochi.

 

    • Razze e sottovarietà. — Una varietà può dare origini per semina a piante che, pur conservando il carattere principale della varietà, presentano delle modifiche in alcuni caratteri secondari riproducibili per seme. In tal caso di una determinata varietà avremo una razza. Le specie componenti ciascuna razza formano una sotto varietà.
    • Famiglia = Genere – specie – varietà – razza – sotto varietà e variazione. Esempio: Lathyrus odoratus var. grandiflora Spencer Doreen. Lathyrus è il nome generico della pianta appartenente alla Famiglia delle Leguminose e Sotto famiglia (o Tribù) delle Papilionacee ; odoratus è il nome proprio che la specifica tra le altre appartenenti allo stesso genere; grandiftorus è una varietà deH’odoratus ; Spencer è una razza della varietà grandiflorus ; Doreen sotto varietà della razza Spencer.

    • Vedasi alla parte V la Classifica e la Nomenclatura dei principali generi di piante coltivate con la Famiglia, Sotto-famiglia o Tribù cui esse appartengono.