Gli alberi fruttiferi vanno messi a dimora durante il periodo di riposo, da novembre a marzo. Nell’esecuzione di questa operazione si osservano le norme citate nel capitolo « Piantagione ». I fruttiferi vanno soggetti a molte malattie, che danneggiano le piante ed i loro prodotti. Perciò si devono adottare, specialmente in inverno, le necessarie cure preventive e d’estate quelle curative, uniformandosi alle istruzioni del caso, vedi « Malattie delle piante ».

 

Le forme a cui usualmente si educano le piante fruttifere, in un piccolo frutteto privato sono: alberello

 

o mezzo vento, cioè di medie proporzioni, piramide, fuso, cordone verticale ed orizzontale, e a ridosso dei muri le diverse forme di palmetta semplice o doppia, candelabro, ecc. vedasi figure.

 

Indice:

I. DELLA POTATURA

 

  • Scopi della potatura. — Tutte le piante fruttifere debbono sottoporsi a razionali potature le quali hanno due scopi ben distinti, e cioè:
  • dare e mantenere alla pianta una forma determinata e l’equilibrio vegetativo;
  • provocare e mantenere la costante produzione di bella frutta.
  • Norme per eseguire la potatura. — Negli alberi da frutto si distinguono i rami a legno, che sono i rami principali e costituiscono l’impalcatura della pianta. Essi portano i rami a frutto che sono vegetazioni laterali dei rami a legno e portano principalmente gemme fruttifere.

 

 

 

PIANTE FRUTTIFERE

 

Questi rami hanno caratteristiche diverse e si comportano secondo un proprio modo di vegetazione che è comune al tipo cui appartiene ciascuna delle piante.

 

 

 

 

 

 

I tipi principali sono tre: piante con semi a granelli, Peri e Meli; con semi a nocciolo, Pesco, Albicocco, Susino, Ciliegio e Mandorlo; con frutti a bacca, Vite.

 

La razionale potatura delle piante fruttifere varia non solo da genere a genere, da specie a specie, ma da varietà a varietà e la stessa varietà secondo il clima, il terreno, l’esposizione, ecc. Non si possono quindi dettare norme precise per una razionale potatura, in questo piccolo manuale pratico essendo, per un complesso di circostanze, molto difficile illustrare in poche parole la tecnica da adottarsi in ogni circostanza e, in ogni caso, è molto problematica la giusta applicazione alTatto pratico.

 

Si citano quindi solamente alcuni principi ai quali il giardiniere dovrà attenersi in tutti i casi altrettanto vari quanto numerosi :

 

  • con la potatura moderata (a rami lunghi) si indebolisce la vegetazione legnosa e si favorisce la fruttificazione;
  • tagliando corto si favorisce l’emissione dei rami a legno a scapito della fruttificazione;
  • tagliando corto e cimando lungo si favorisce la vegetazione erbacea; potatura che si applica agli alberi vecchi e poco vigorosi;
  • tagliando lungo e cimando corto si favorisce la fruttificazione e si riduce la produzione legnosa. Si applica alle piante vigorose e poco fertili;
  • potando presto in autunno si avantaggia il vigore della vegetazione;
  • potando tardi e corto si indebolisce il vigore dei rami eccessivamente vigorosi ;
  • il diametro e la cimatura dei rami indeboliscono la vegetazione di quelli trattati a vantaggio dei rami che rimangono ;
  • le cimature, per la messa a frutto dei rami, devono essere fatte entro luglio;
  • la posizione verticale dei rami accresce il vigore della vegetazione, che invece diminuisce quanto più si piegano orizzontalmente ;
  • qualunque forma abbia la pianta, tutte le ramificazioni devono ricevere il massimo di aria e di luce.

 

II. PERI E MELI

 

La loro potatura. — I Peri ed i Meli fruttificano normalmente sui rami di tre o quattro anni. La potatura deve provocare la formazione delle gemme fruttifere e nel contempo conservare gemme a legno che assicurino la formazione di altre gemme a frutta per gli anni successivi.

 

Sul ramo a legno si lasceranno sviluppare solamente i germogli destinati alla formazione dei rami a frutto distanziati ognuno di cm 20-30, tutte le altre vegetazioni verranno soppresse.

 

Nel mese di giugno queste vegetazioni avranno raggiunto un certo sviluppo, si cimeranno sopra quattro-cinque foglie ben costituite. L’ultima gemma si svilupperà e darà luogo meranno le vegetazioni vigorose che vengono emesse, non lasciando che un sol germoglio il quale a sua volta sarà cimato a quattro-cinque foglie ad un nuovo germoglio che verrà a sua volta cimato sopra due foglie. Con la potatura invernale taglieremo questo ramo lasciandogli tre gemme ben conformate. Alla seguente primavera queste gemme si svilupperanno, si lascerà un solo germoglio che verrà cimato nel mese di giugno a quattro o cinque foglie.

 

 

Fig. 239. Seconda cimatura.

 

 

 

Fig. 240. Potatura invernale.

 

 

 

Fig. 238 – Pero: prima cimatura.

 

 

 

Negli anni venienti si praticherà d’inverno l’identica potatura tagliando sempre a tre gemme sopra l’inserzione del ramo a legno principale. D’estate, in maggio-giugno si ci-

 

 

Le gemme della base si saranno trasformate in gemme a fiore, oppure in dardo, vegetazione corta non troppo grossa con gemma terminale a frutto; oppure in un brindillo, rami-cello esile, che a sua volta va cimato se è troppo lungo. Le sue gemme dopo tre anni, a volte prima, sono fruttifere. Così al terzo anno la pianta è pronta per la fruttificazione.

 

Figg. 241-242-243 – Pero: potature seguenti.

 

 

Elenco e brevi cenni su alcune delle migliori varietà in ordine di maturazione:

 

Peri: seconda quindicina di luglio; Butirra Giffard: frutto medio succoso, polpa liquescente.

 

Decana di luglio : frutto piccolo, colorito nella parte esposta al sole, polpa soda e succosa, poco vigorosa sul cotogno.

 

Giardina: frutto medio, succoso e saporito, fertilissimo, resistente ai lunghi viaggi.

 

Agosto – Favorita di Clapp: frutto grosso ben colorito, polpa zuccherina, succosa e profumata.

 

Monchallard: frutto di grossezza media; polpa liquescente, succosa e fine; varietà fertile.

 

Buoncristiana William: frutto molto grosso, polpa bur-rosa e profumata; fertilissimo.

 

Butirra d’Amanlis: frutto colorito e voluminoso, polpa molto succosa, fine, zuccherina e molto profumata.

 

Settembre – Butirra Hardy: frutto grosso, polpa succosa e fine, di gusto squisito, molto vigorosa e fertile.

 

Butirra sopraffina : frutto grosso, polpa molto succosa e fine, una delle migliori varietà.

 

Butirra dell’Assunta: frutto grosso, polpa lique-scente di sapore squisito.

 

 

 

 

Fig. 244 – Monchallard. Fig. 245 – Buoncristiana William.

 

 

Coscia: frutto medio, polpa succosa dolce e profumata, poco vigorosa sul cotogno, fertilissima.

 

Ottobre – Butirra grigia’, frutto medio, polpa succosa, adattissima per spalliera.

 

Fondente di Charneu: frutto enorme a polpa fine, succosa, liquescente e profumata.

 

Buona Luigia d’Avranches: frutto medio di bella forma, polpa fine, soda, liquescente di un sapore particolare.

 

Roosevelt: frutto molto grosso ben colorito, polpa finissima, liquescente e molto succosa.

 

Novembre: Decana del Comizio: frutto grosso, polpa fine burrosa, eccellente varietà.

 

Duchessa d’Angouléme: frutto grosso, polpa succosa, bianca liquescente, zuccherina e profumata; molto produttiva.

 

Colmar d’Arenberg: frutto grossissimo, polpa granulosa, acidula ed aromatica.

 

 

Dicembre – Butirra Clairgeau: frutto grosso, polpa succosa, liquescente, bianca, un poco granulosa con profumo delicato.

 

Butirra Diel: frutto grossissimo, polpa mezza fine, profumata e succosa.

 

Carlo Ernesto: frutto grosso, polpa liquescente e succosa.

 

Canellino o Martin secco: frutto medio, polpa granulosa, squisito a sapore di anice. Particolarmente adatto per cuocere.

 

Gennaio – Butirra d’Hardenpont: frutto grosso, polpa fine a sapore agrodolce aromatico.

 

Passa Colmar: frutto medio, polpa fine quasi liquescente e zuccherina.

 

Boncristiano d’inverno: frutto grosso, polpa burrosa.

 

 

 

 

 

Fig. 247 – Butirra d’Amanlis.

Fig. 248 – Buona Luigia d’Avrauches.

Fig. 249 – Duchessa d’Angouléme.

 

 

 

Fig. 252 – Butirra d’Hardenpont.

 

 

 

 

Fig. 253 – Passa Colmar.

 

Buona di Malines: frutto medio, succoso e buonissimo, fertile.

 

Gennaio-marzo – Bergamotta Esperen: frutto medio, polpa liquescente giallastra, zuccherina, profumata; fertilissimo.

 

 

 

Fig. 254 – Martin secco.

 

 

Passa Crassana: frutto grosso, polpa fine, bianca e molto succosa, zuccherina con aroma delicato.

 

 

Oliviero di Serres: frutto medio con polpa molto fine e liquescente ; profumata.

 

Signora Baltet: frutto grosso, polpa succosa e zuccherina.

 

Decana d’inverno : frutto voluminoso, polpa fine liquescente, zuccherina, profumata.

 

Meli. Seconda quindicina di luglio – Astracan rosso: frutto di grossezza media, ben colorito, polpa fine, buonissimo.

 

Bella di Beath: frutto abbastanza grosso e buonissimo.

 

Trasparente di Zurigo: frutto medio, polpa bianca e zuccherina.

 

Agosto – Trasparente di Croncels: frutto grosso, polpa bianca e zuccherina.

 

Trasparente giallo: frutto grosso, polpa bianco-giallastra, tenera e zuccherina, a profumo delicato.

 

Settembre – Imperatore Alessandro: frutto molto grosso, polpa tenera succosa, zuccherina e profumata.

 

Gravenstein: frutto grosso voluminoso, polpa bianca fine, acidula, molto zuccherina e profumata.

 

Ottobre-novembre – Belfiore giallo: frutto medio, polpa giallo fine, delicatamente profumata e acidula.

 

Regina delle Renette: frutto medio, polpa fine zuccherina, lievemente acidula.

 

Carla: frutto medio, polpa molle, sugosa, aromatica e saporitissima.

 

Deliziosa gialla: frutto grosso o grossissimo, polpa croccante soda, di un sapore speciale gradevolissimo.

 

Calvilla bianca: frutto di grossezza media, polpa bianca acidula e profumata.

 

Dicembre-gennaio – Renetta di Cuzy: frutto grosso, polpa fine, buonissima.

 

Parmain dorata: frutto medio, polpa compatta zuccherina e profumata.

 

Bella di Boskop: frutto grosso a buccia rugginosa, polpa eccellente e di lunga conservazione.

 

Gennaio-marzo – Api Rosa: frutto piccolo ma a polpa saporitissima.

 

Calvilla bianca d’inverno: frutto grosso, polpa giallastra compatta succolenta e molto profumata.

 

Calvilla rossa d’inverno : frutto grosso allungato, polpa dolce e profumata.

 

 

 

 

 

 

 

Fig. 257 – Oliviero di Serres.

 

Fig. 258 -Decana D’inverno Fig. 259 – Imperatore Alessandro Fig. 260 – Astracan rosso.

 

 

Fig. 262 Belfiore Giallo

 

 

 

Fig. 263 – Mela Carla.

 

 

Fig 264 – Calvilla bianca

 

 

Fig. 265 – Parmain dorato.

 

 

Fig. 266 – Renetta del Canadà.

 

Renetta del Canadà bianca: frutto molto grosso, polpa fine zuccherina ed acidula di sapore squisito.

 

Renetta del Canadà grigia: frutto medio, polpa compatta un poco acidula e molto buona.

 

Renetta tardivissima: frutto medio saporito, eccellente qualità tardivissima.

 

 

III. PESCO, ALBICOCCO, CILIEGIO, MANDORLO SUSINO

 

Pesco. Potatura: il pesco porta i frutti sul legno di un anno, sia con agglomerazioni di fiori in tre, quattro, cinque, detti mazzetti di maggio o tardi, sia su rametti con fiori isolati detti brindilli, o ai lati di gemme a legno normale detti rami misti.

Ha la particolarità di vegetare sulle punte dei rami e di sviluppare poco le gemme della base e per ciò si sguarnisce presto. L,a potatura deve mirare quindi, oltre che a far produrre frutta, a tenere la pianta bassa e ben guarnita. Tagliando ogni anno i rami che hanno fruttificato, si provoca remissione di nuovi rami di rimpiazzo.

 

Sul ramo a legno si lasceranno sviluppare durante l’estate i germogli destinati a formare i rami misti, cioè da frutta e da legno, distanziandoli di cm 25-35.

 

Questi germogli si cimeranno sopra otto o dieci foglie, circa cm 35; alla loro estremità si svilupperanno altri germogli che verranno a loro volta cimati a due o tre foglie. Avremo così in autunno un corsoncello che nel febbraio-marzo verrà tagliato sopra cinque o sei bottoni da fiore.

 

Alla primavera si conserveranno sopra ogni cursoncello solamente due o tre frutti. Delle vegetazioni che si svilupperanno si conserveranno solamente i germogli che portano frutti, che verranno in seguito cimati a tre foglie sopra il frutto e si lasceranno sviluppare i due germogli alla base. Questi due germogli saranno a loro volta cimati a cm 30-40 e costituiranno i rametti da frutta e di rimpiazzo per l’anno seguente.

 

Al terzo anno si sopprimerà il ramo che ha fruttificato, si taglierà a due o tre gemme il nuovo cursoncello destinato a dare i rami per l’anno venturo, e si raccorcerà a cinque-sei gemme da fiore il nuovo ramo a frutto. E così negli anni successivi.

 

 

Fig. 267-268. 

 

 

Pesco: formazione del cursoncello, cimatura e potatura invernale.

 

 

Tav. LXXXIII – Pera butirra.

 

 

 

H. Hate: frutto grosso globoso e ben colorito, polpa giallo solida, zuccherina e succosa, spiccagnola.

 

Di Massalombarda : una delle migliori varietà per produzione e la bontà del frutto.

 

Prima quindicina di settembre – Poppa di Venere: frutto grossissimo, ben colorito, polpa bianca liquescente, buonissimo.

 

Principe di Piemonte: frutto grossissimo, polpa bianca soda e profumata.

 

Re Umberto: frutto grosso giallo sfumato rosa, polpa liquescente e zuccherina, molto profumata.

 

Ornamento del mercato: frutto molto grosso, polpa finissima succosa, zuccherina e profumata.

 

Blondeau: frutto abbastanza grosso, molto colorito, polpa fine succosa, di prima qualità.

 

Seconda quindicina di settembre – Tardiva di Massalombarda: frutto grosso ben colorito, polpa succosa, molto fertile.

 

Dreyfus: frutto voluminoso, polpa burrosa gialla profumata e di sapore particolare.

 

lise rossa: frutto grosso spiccagnolo, polpa fine, fertile.

 

Baltet: frutto ben colorito e grosso, polpa fine, succosa; fertile.

Tos-Cina Settembre: frutto molto grosso rotondo, polpa bianca, pianta rustica vigorosa e fertile.

 

Ottobre – Opoix: frutto rotondo grosso ben colorito, polpa bianca, fine, succosa e zuccherina.

Tos-China Ottobre: pianta rustica, vigorosa e fertile, frutto grossissimo rotondo a polpa bianca.

 

Krummel Ottobre: frutto quasi sferico, grosso, ben colorito, polpa dolce e profumata.

 

Novembre – Poppa di Venere tardiva: frutto grossissimo sferico un poco appuntito, striato di rosso, polpa verdastra.

 

Tos-China Novembre: pianta rustica vigorosa e fertile, frutto quasi sferico, polpa bianca.

 

 

 

L’albicocco, il Ciliegio, il Mandorlo ed il Susino si potano come il Pesco, conservando i rami di un anno, raccorciandoli se sono troppo lunghi e sopprimendo quelli che hanno già fruttificato. Normalmente si usano le forme a pieno vento per il ciliegio ed il mandorlo, a mezzo vento per l’albicocco ed il susino.

 

 

Fig. 273 – Prunus armeniacus, albicocco.

 

Alcune delle migliori qualità e brevi cenni.

 

Albicocchi. Maturazione giugno – Di Alessandria: frutto di grossezza media, polpa succosa e profumata.

 

Precoce d’Italia: frutto piccolo, polpa biancastra, fine, zuccherina ma di poco profumo.

 

Elenco e brevi cenni su alcune varietà:

 

Fine giugno-prima quindicina di luglio – Fior di Maggio: frutto grosso, colore carminio vivo, polpa bianca, buona qualità. Giugno.

 

 

 

 

Amsden: frutto medio, ben colorito verso il sole, polpa bianco verdastra, succosa e dolce. Giugno.

 

Uneeda: bel frutto colorito di rosso vivo, polpa semi spiccagnola, bianca liquescente di delizioso sapore. Giugno.

 

Uccello rosso: frutto grosso di colore rosso fuoco, polpa bianca, resistente. Giugno.

 

Trionfo: frutto grosso e ben colorito, polpa gialla fine molto profumata. Luglio.

 

Bella di Roma: bel frutto ben colorito e saporito, resistente. Luglio.

 

Seconda quindicina di luglio – Trionfo di Solferino: frutto grosso, rosso, a polpa finissima, di prima qualità.

 

Sant’Anna: frutto grosso rosso violetto, polpa zuccherina, varietà di primo ordine e profumata.

 

Lugliatica: a frutto grosso e ben colorito, polpa succosa e delicata, fertilissima.

 

H. Hale precoce: bellissimo frutto molto voluminoso, polpa soda succosa e zuccherina, molto produttiva.

 

Carman: bel frutto grosso, di bel colorito e buona produzione.

 

Prima quindicina di agosto – d’Italia grossissimo: frutto molto voluminoso, polpa succosa e profumata, varietà fertile.

 

Maddalena di Courson: frutto grosso a polpa biancastra, zuccherina, profumata e acidula.

 

Lorenzina: frutto a buccia soda e grosso, polpa bianca compatta, burrosa e zuccherina.

 

Elberta precoce: frutto rotondo e grosso, polpa giallo carico, molto saporita, fertile.

 

Grosse Mignonne: frutto molto grosso, polpa biancastra, spiccagnola, di prima qualità.

 

Seconda quindicina di agosto – Morellona: frutto grosso ben colorito, polpa bianca succosa.

 

Cotogna massima: enorme frutto giallastro screziato di canarino, polpa gialla soda, succosa, molto squisita.

 

Elberta: frutto molto grosso, giallo oro screziato di carminio, polpa giallo aranciata, molto succosa, zuccherina e profumata, fertilissima.

 

Precoce gialla: frutto piccolo, polpa giallognola, zuccherina. Ricordo d’Amic: frutto molto grosso, polpa liquescente, molto buona.

 

Luglio – Precoce di Boulbon: frutto grosso ovoidale, polpa giallo arancio, butirrosa, di prima qualità.

 

 

Fig. 274 – Albicocca Euizet. Fig. 275 – Albicocca di Nancy.

 

Precoce di Monplaisir: frutto abbastanza grosso, polpa giallo arancio, squisita.

 

Bianco di Carpentras: frutto grosso, polpa giallo aranciata, squisitissima.

 

Pesca: frutto molto grosso, ben colorito, squisitissima.

 

Zuccherina di Holub: frutto oblungo, grosso; polpa fine molto zuccherina.

 

Luizet: frutto grosso ovoidale, polpa gialla zuccherina, di prima qualità.

 

5. Ambrogio: frutto voluminoso, polpa molto zuccherina e di profumo delicato.

 

Agosto – Pesca di Nancy : frutto grosso, polpa gialla tenera e molto zuccherina.

 

Paviot: frutto grossissimo e ben colorito, polpa fine, liquescente e profumata.

 

Reale: frutto rotondo medio, polpa liquescente, di prima qualità.

 

Faques: frutto abbastanza grosso, polpa fine di prima qualità.

 

 

Fig. 276 – Ciliegia: durona di Cesena.

 

Ciliegi. Maturazione maggio – Precoce della Marca: frutto abbastanza grosso, rosso vivo, polpa succosa e zuccherina.

 

Precoce di Berny: frutto grosso, polpa succosa, zuccherina di sapore molto gradevole.

 

La Regina: frutto medio, polpa giallastra fine e tenera, molto succosa e zuccherina.

 

Precoce di Maggio: frutto piccolo rosso scuro, polpa rosso granata, di buona qualità.

 

Giugno – Regina del mercato: frutto abbastanza grosso, rosso carminio, polpa soda succosa e dolcissima.

 

Bella di Padova: frutto medio rosso scuro, polpa rossa di ottimo sapore.

 

Grossa rossa: frutto voluminoso rosso, polpa biancastra e molto saporita.

 

 

 

 

Fig. 277. Ciliegia Napoleone.

 

 

 

5. Antonio di Padova: frutto grossissimo rosso scuro, polpa soda rossastra, zuccherina.

 

Luglio – Durona di Cesena: frutto grossissimo rosso, polpa soda saporitissima.

 

Grossa di Pistoia: frutto molto grosso rosso scuro, polpa buona e zuccherina.

 

Napoleone: frutto voluminoso rosso brillante, polpa bianca gustosissima.

 

Gigante di Hedelfinger: frutto grosso rosso scuro, polpa duraccina, buona.

 

Nera di Piemonte: frutto grosso rosso scuro vellutato a polpa molto succosa.

 

Ministro Podbleeski: frutto grossissimo rosso scuro a polpa acidula e succo colorito.

 

Agosto – Marasca del Nord: frutto rosso nero abbastanza grosso, polpa succosa ed acidula.

 

Bella di Francaville: frutto grosso rosso brillante, polpa succosa di prima qualità.

 

Trombet: frutto molto grosso quasi nero, buonissima, adatta anche per il mercato.

 

Mandorli. Dolce grossa a guscio tenerissimo: frutto grosso di qualità pregiata.

 

Delle Dame: frutto medio, mandorla dolce buonissima, guscio tenero.

 

Triana: a guscio duro, fruttificazione abbondante.

 

Principessa: frutto grosso a guscio duro, mandorla dolce gradevole.

 

Susini. Maturazione in luglio – Burbank: frutto grosso, rosso vermiglio, polpa giallognola, molto fertile.

 

Climax: frutto grossissimo nero lucente, polpa giallo-rosa di squisito sapore.

 

Fiorentina: frutto grosso rosso cremisi, polpa gialla profumata, fertilissima.

 

Formosa: frutto enorme giallognolo-rosa, polpa giallo pallido molto soda e dolce avente un delizioso profumo d’albicocca.

 

 

 

D’oro precoce: frutto medio di un giallo puro trasparente polpa giallognola dolce, fertilissima.

 

Agosto – Anna Späth: frutto grosso bleu-scuro, polpa compatta, zuccherina molto delicata.

 

Claudia verde : frutto grosso sferico verde grigio, polpa giallastra zuccherina.

 

Claudia violetta: frutto grosso rosso viola, polpa succolenta e saporita, di fertilità costante.

 

Santa Rosa: frutto molto grosso rosso cremisi, polpa rosso vinosa con uno spiccato sapore di moscato e di banana molto caratteristico.

 

Gaviota : frutto grosso rotondo giallo dorato velato di rosso ciliegia, polpa gialla profumata, dolce e di gusto squisito.

 

Settembre – Claudia Conte Althan : frutto grosso rosso chiaro, polpa gialla succosa e profumata che si stacca dal nocciolo.

 

D’Italia: frutto grosso viola, polpa succosa zuccherina e profumata.

 

Goccia d’oro: frutto medio giallo oro punteggiato di carminio, polpa zuccherina con profumo d’albicocca.

 

Jefferson: frutto molto grosso giallastro, polpa molto succosa e zuccherina.

 

Regina Vittoria: frutto grosso rossastro, di bontà eccezionale per cuocere ed essiccare.

 

Germania nera: frutto medio oblungo bleu-nerastro, polpa soda succosa e zuccherina, speciale per essiccare.

 

IV. VITE

 

Potatura. — La vite produce l’uva sui germogli che si sviluppano sul legno dell’anno precedente, provenienti da rami di due anni di età, oppure che siano derivati da fusto o rami di tre o più anni. Dovremo quindi uniformare la potatura a queste caratteristiche per ottenere rami fruttiferi. A questo scopo si taglia il sarmento di un anno a due gemme e otterremo così due tralci. Alla primavera veniente il più alto dei rami porterà l’uva e sarà potato a cm 40-80 secondo la varietà, il più basso a due gemme, detto sperone, darà due nuove vegetazioni che serviranno per l’anno prossimo. Così l’anno veniente si sopprimerà il ramo che ha fruttificato, si raccorcerà quello che deve fruttificare e si poterà il più basso a due gemme. Durante l’estate i germogli che portano frutto si cimano a due-tre foglie sopra l’ultimo grappolo e si sopprimono tutti gli altri e quelli di rimpiazzo si cimano a cm 80-100 circa.

Elenco e brevi cenni su alcune delle migliori varietà per uve da tavola. Angelo Pirovano: grappolo grosso; acini rotondi grossi di color rosso vivo ; buccia resistente, adatta per la conservazione; maturazione tardiva.

 

 

Fig. 278 – Susina Claudia violetta. Fig. 279 – Susina di Germania nera

 

 

 

Chasselas dorato: grappolo medio, generalmente rado; acini medi e grossi sferici; buccia sottile, ma resistente, di colore ambra dorato verso il sole ed alla maturazione; sapore zuccherino squisito ; maturazione media.

 

Fig. 279-280 – Vite: formazione del cursoncello, cimatura estiva, potatura invernale.

 

 

Chasselas rosa : le stesse qualità del precedente ma con acini color rosa; maturazione media.

 

 

Delizia di V aprio: varietà vigorosa, grappolo medio o grosso spargolo; acini ovali di grossezza media, gialli dorati al sole, croccanti, dolci e di un delicato profumo di moscato. Maturazione precoce.

 

Italia: grappolo grosso spargolo; acini bianco ambrati,

 

 

 

Fig. 284 – Cimatura e potatura del terzo anno.

 

 

 

Figg. 282-283.

 

Cimatura e potatura del secondo anno: polpa croccante con leggero aroma di moscato. Maturazione tardiva.

 

 

 Fig. 285 – Chasselas dorato, uva tipica da tavola.

 

Moscato d’Amburgo: grappolo grande, acini grossi rosei scuro a polpa carnosa, succosa, di sapore fine aromatico. Maturazione media.

 

Moscato delVAdda: grappoli grandi o grandissimi, acini grossissimi di colore nero azzurrognolo, croccanti con forte sapore di moscato. Maturazione media.

 

Moscato d’Alessandria: grappolo molto voluminoso, acini grossi dorati verso il sole, polpa carnosa e croccante, profumatissima. Maturazione media.

 

Perlona: grappolo molto voluminoso, acini grossissimi biancastri, pruinatissimi ; polpa abbastanza croccante con un lieve profumo di moscato. Maturazione tardiva.

 

Regina : è una delle migliori uve da tavola, grappolo semi-spargolo, acini grossissimi ovoidali di colore ambrato, croccanti di sapore dolce delicato. Maturazione media.

 

Sultanina rossa: grappolo molto grosso, acini ovali bianco rosato, eccellente uva da tavola e per cure, è priva di vinac-cioli. Maturazione media.

 

Zibibbo nero: grappoli voluminosi, acini grossi e oblunghi con gusto semplice. Speciale per la conservazione. Maturazione tardiva.

 

V. COLTIVAZIONE REDDITIZIA DELLA FRUTTA

 

È nota la grande importanza che ha assunto la frutti-coltura nel campo della alimentazione umana, specialmente in questi ultimi anni. Infatti, la frutta è alimento gradito a tutti, sano, nutritivo, di facile digestione e… genuino.

 

Data quindi la grande ricerca di essa, chi possiede del terreno per produrre il fabbisogno della famiglia, oppure per impianto industriale, non fa che piantare fruttiferi di ogni genere e varietà senza curarsi se essi daranno o meno buon prodotto sia quantitativo che qualitativo.

 

Quando si tratta di piccoli impianti casalinghi, fatti con diverse specie e varietà, la scelta non ha un’importanza assoluta ma, quando si tratta di impianti di una certa importanza e specialmente se fatti a scopo commerciale (se si vuol avere la certezza di ritrarne un reddito) non è cosa da prendersi alla leggera come avviene purtroppo nella maggioranza dei casi.

 

 

Tav. LXXXV – Moscato d’Alessandria.

 

 

 

Non tutte le frutta e le loro singole varietà possiedono uguale adattamento all’ambiente in cui verranno piantati. Se l’ambiente non è adatto si avrà produzione irregolare e scadente.

 

Per fare la scelta delle specie e delle varietà che meglio convengono necessita avere ampia conoscenza delle variazioni climatiche del luogo, della natura e ubicazione del terreno, conoscere l’adattamento delle singole varietà, per scartare quelle che non darebbero produzione pregiata, costante e quindi rimunerativa.

 

Nella scelta delle varietà si abbia cura di limitarsi alle più ricercate sul mercato locale e, possibilmente, che siano già note per adattabilità, bontà del prodotto e richiesta.

 

Se non si è abbastanza forti in materia, è prudente consigliarsi con un tecnico specializzato che ci suggerisca con cognizione di causa quali sono i fruttiferi e le varietà adatte alla zona ed al terreno di cui si dispone.

 

Presso gli Ispettorati Provinciali d’Agricoltura è sempre possibile avere consulenza gratuita e valida assistenza tecnica.

 

Il frutteto casalingo si correda sempre di diverse specie e varietà di fruttiferi così da produrre la frutta necessaria alla propria famiglia per molti mesi dell’anno.

 

Anche per gl’impianti familiari il giardiniere deve porre la massima cura nella scelta delle varietà tenendo conto non solo dei pregi della medesima, ma pure della loro resistenza alle malattie e adattamento alla zona. In caso contrario, si avranno spiacevoli sorprese cui nessuno potrà rimediare senza perdita di tempo e di denaro.

 

Molti sono i fruttiferi la cui produzione è pregiata e abbondante, pur avendo gli alberi una zona di adattamento assai estesa. Fra essi si sceglieranno le varietà che per le loro doti di resistenza e di adattabilità ci daranno il miglior affidamento di buona riuscita. Le varietà siano sempre limitate a poche : quelle necessarie per avere una produzione progressiva e prolungata.

 

 

 

Scelte le varietà, occorre stabilire la forma cui educare le piante. Trattandosi di impianti intensivi, al fine di ottenere prodotto abbondante e scelto col minimo dispendio possibile, le forme consigliate sono quelle a basso fusto: piramidi, fusi, vasi, ecc.

 

Col basso fusto l’intera pianta è a portata di mano, tutti i lavori di potatura, lotta contro i parassiti, raccolta, ecc. sono grandemente facilitati, più spediti e conseguentemente meno costosi. Il basso fusto è meno esposto ai danni del vento, la produzione è anticipata e più regolare. I frutti sono normalmente più voluminosi e saporiti.

 

Altro quesito che sarà bene far risolvere da un tecnico, è la scelta del soggetto su cui dovranno essere innestate le varietà desiderate, avendo ciò grande influenza sullo sviluppo e la produzione delle piante medesime.

 

Eseguito l’impianto con le dovute cure nei primi tre anni di vita bisognerà sottoporre le piante a razionale potatura di formazione non curando di sopprimere, se del caso, la poca frutta che si presentasse, pur di ottenere piante robuste con branche equilibrate che possano in seguito agevolmente sopportare il peso della produzione e lasciare libero accesso all’aria e alla luce. Della lotta contro i parassiti animali e vegetali si è fatto cenno in altri capitoli.

 

Coloro che vogliono intraprendere nuovi impianti a scopo commerciale chiedano l’assistenza agli Ispettorati dell’Agricoltura per ogni buon fine.

 

Ricordo qui brevemente il Diospyrus Kaki che sino a pochi anni addietro era coltivato quasi esclusivamente quale pianta ornamentale.

 

Oggigiorno, che tutti hanno appreso come il frutto debba consumarsi solo a perfetta maturanza, il Kaki è molto diffuso e ogni anno si estende la sua coltura anche a scopo commerciale essendo il frutto ricercatissimo e ben pagato.

 

È pianta abbastanza rustica, teme il gelo prolungato e i venti freddi, nonché il caldo asciutto.

 

Prospera bene nel clima fresco dei nostri laghi o in climi equivalenti; ama terreni fertili, umiferi e freschi. Nei terreni compatti e siccitosi vegeta poco e il più delle volte rimane infecondo.

 

Il Kaki fruttifica sui germogli della vegetazione annuale, quindi non richiede cure particolari, necessita solo della potatura di formazione.

 

In seguito si dovrà mantenere l’equilibrio vegetativo e fare il necessario diradamento per dare alla chioma aria e luce in abbondanza.

 

Non richiede trattamenti per prevenire le malattie essendo, sino ad oggi, immune da parassiti.

 

Il frutto va lasciato sulla pianta sino a quando la medesima ha perso completamente le foglie, fatta eccezione per le varietà precoci.

 

Si coglie nelle belle giornate e si porta in fruttaio su cannicci. La maturazione avverrà gradatamente.

 

In commercio esistono diverse varietà, alcune di esse furono importate direttamente dal Giappone ed altre furono ottenute in Europa.